Per oltre vent’anni il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali ha condotto un’attività di ricerca sperimentale nella tenuta di Cesa a Marciano della Chiana (Arezzo) di Terre Regionali Toscane per individuare una varietà di quinoa che fosse adatta alle nostre latitudini. Qui Paolo Casini ha selezionato una varietà che consente la semina alla fine dell’inverno in Italia centrale, soprattutto grazie a una buona tolleranza alle basse temperature nelle fasi giovanili, e la raccolta entro metà agosto. Lo stesso docente si è adoperato poi perché “Quipu” fosse rapidamente tutelata con i diritti di proprietà intellettuale come nuova varietà vegetale comunitaria. Il prodotto “made in Unifi” ha poi attirato l’attenzione di Arcoiris che, dopo aver esercitato l’opzione per l’acquisizione del contratto di licenza, ha sottoscritto poi l’intesa con l’Ateneo. Nel frattempo, i ricercatori del Dagri hanno condiviso la tecnica di coltivazione della "Quipu", mentre Arcoiris – attraverso la fitta rete di produttori con cui lavora – ha testato la semente, il grado di soddisfazione degli agricoltori, risultata ottima, ed il ruolo di questa varietà in un mercato di ampio respiro italiano ed estero. “Questo accordo – spiega il prorettore al trasferimento tecnologico, attività culturali e impatto sociale Marco Pierini – rappresenta il coronamento di un percorso che ci rende particolarmente orgogliosi. Dall’attività sperimentale sul campo che ci ha consentito di poter avviare la coltivazione di un prodotto di qualità alla tutela dello stesso fino alla concessione della licenza a una ditta sementiera biologica italiana. Il caso “Quipu” rappresenta una storia di successo nell’ambito delle politiche di trasferimento tecnologiche che contiamo di poter replicare”.
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