Ipotesi di linee strategiche per il quadriennio 2024-2028
Riprendendo quanto scritto nella proposta di costituzione l’UR “intende mettere in rete le competenze all’interno di UNIFI che possono essere mobilizzate per ‘avvicinare lo sguardo delle accademie alle realtà territoriali non urbanizzate’ attivando al contempo filoni multidisciplinari di ricerca che affrontino i principali tematismi relativi a queste aree.” Le parole chiave che potrebbero ispirare questa fase costitutiva (e di consolidamento) sono “rete”, “mobilizzazione” e “sguardo”.
1. Rete di competenze. Proveniamo da quattro aree disciplinari diverse: Scienze e Tecnologie Agrarie, Scienze Economiche e Statistiche, Scienze Giuridiche e Scienze storiche, filosofiche e pedagogiche con un range di competenze che si estende su 9 macrosettori e ci mette in grado di affrontare le principali sfide delle aree interne, in primis lo spopolamento, la manutenzione del territorio e la messa in produzione delle risorse sottoutilizzate delle aree interne.
Tab. 1 Membri dell’UR per macrosettore
ECONOMIA AGRARIA ED ESTIMO | 3 | |
SISTEMI COLTURALI AGRARI E FORESTALI | 4 | |
INGEGNERIA AGRARIA, FORESTALE | 2 | |
CHIMICA E GENETICA AGRARIA | 1 | |
SCIENZE E TECNOLOGIE ANIMALI | 2 | |
GEOGRAFIA | 2 | |
DIRITTO PRIVATO | 1 | |
ECONOMIA | 4 | |
STORIA ECONOMICA | 1 |
Questa ricchezza pone però problemi di comunicazione sia tra di noi per i diversi linguaggi scientifici, sia verso l’esterno per la varietà delle discipline. Una prima area strategica di azione dovrà quindi perseguire la creazione di una rete con azioni volte a favorire la conoscenza reciproca tra i membri dell’UR.
2. Mobilizzazione delle competenze. Il portafoglio di competenze che costituisce la ricchezza dell’UR deve essere mobilizzato per lo “sviluppo di collaborazioni interdisciplinari su temi di ricerca aventi come oggetto le aree interne con la finalità di ottenere finanziamenti e produrre pubblicazioni scientifiche”, come recita la proposta di costituzione. Ora sotto questa parola chiave si può intendere sia a) lo sviluppo di collaborazioni e ricerche tra i membri attuali dell’UR, sia più in generale b) la mobilizzazione delle risorse a disposizione dei due Dipartimenti che hanno istituito l’UR.
Per quanto riguarda il punto a) appare opportuno formare alcune prime aggregazioni multidisciplinari intorno ai tematismi inizialmente indicati nella proposta:
Questo implica un esercizio dare un ordine di priorità ai temi anche i base alla loro multidisciplinarietà, definirli in modo più articolato e ipotizzare possibili linee di ricerca.
Per quanto riguarda il punto b), in particolare possono essere coinvolti nelle attività dell’UR, anche in vista di una loro formale adesione, “dottorandi di ricerca, specializzandi, assegnisti di ricerca, borsisti, nonché gli studenti coinvolti in attività di ricerca” (art. 7 del Regolamento dei Dipartimenti di UNIFI). Il coinvolgimento di ricercatori nella fase iniziale della loro carriera, possibilmente residenti o comunque fortemente interessati alle aree interne, potrebbe essere importante anche per la terza area strategica, quella dello “sguardo”
3. Avvicinare lo sguardo. Questo è probabilmente il punto più qualificante e forse la stessa ragione di essere di un’unità di ricerca come la nostra. Pur essendo estremamente eterogenee, molte delle aree interne da una parte sono soggette ad abbandono progressivo dall’altra sono spazi vuoti dove l’innovazione sociale attecchisce e si sviluppa. Proprio sfruttando le potenzialità di innovazione di queste aree le università dovrebbero interagire attivamente con esse come partner delle comunità e dei residenti locali, con un atteggiamento di ascolto del territorio. Inoltre le numerose iniziative e associazioni che a livello nazionale stanno testimoniando questo potenziale di innovazione sociale rappresentano un’altra opportunità di scambio culturale per l’UR ed un ulteriore modo di avvicinare lo sguardo alle AI in generale
Una volta individuate con i gruppi di lavoro possibili sinergie di ricerca che l'UR può attivare su tematiche ampie, le effettive attività dovranno essere curvate sul territorio coinvolgendo da subito in un dialogo costruttivo i portatori di interesse per intercettare le domande di ricerca e/o di formazione che vengono dal basso. In questo esercizio sarà possibile sfruttare la già presente rete di relazioni personali dei membri dell’UR con gli attori nelle AI, relazioni che tuttavia devono essere messe a sistema utilizzando anche contenitori istituzionali come la stessa UR.
La curvatura sui territori per essere efficace deve tenere conto delle risorse (limitate) dell'UR: è quindi necessario individuare un numero limitato di aree interne su cui intervenire (principio di concentrazione territoriale degli interventi) almeno nella fase iniziale. La scelta delle aree su cui concentrarsi dovrà considerare diversi criteri tra cui:
Una prima ipotesi potrebbe essere di concentrarsi sulla Montagna Fiorentina.
3.1 Possibili Azioni
Ultimo aggiornamento
04.03.2025