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Laboratorio semi

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Il Laboratorio Semi partecipa alle iniziative di Ateneo Sostenibile con "PiantAmi sono un Albero"

Sezione Foreste Ambiente Legno Paesaggio - FALP

Responsabile: Claudia Cocozza

claudia.cocozza(AT)unifi.it - 055 2755660

Introduzione

I problemi concernenti i semi forestali sono molteplici e di varia natura, in parte essenzialmente scientifici: per quanto riguarda le conoscenze circa la variabilità nell’ambito delle specie e delle popolazioni; la biologia fiorale e carpologica; la fisiologia della germinazione; in parte pratici, in relazione all’epoca e alle modalità di raccolta, alla conservazione, al commercio, ed alle prove di certificazione.

L’importanza di tutti o di alcuni di questi problemi è stata ormai da lungo tempo rilevata in molti Paesi del mondo, e in tempi relativamente più vicini anche in Italia.

Il problema viene infatti già sfiorato nel 1879 da una circolare Ministeriale (Amadei) relativa al commercio delle sementi, nel 1920 da Piccioli in un fondamentale lavoro sui semi delle conifere, e successivamente da Pavari (1924 1939-40), ma è solo nell’immediato dopoguerra che si pongono le basi per un’effettiva risoluzione.

Nel 1948 la Stazione Sperimentale di Selvicoltura, d’intesa e con l’aiuto della Direzione Generale delle Foreste, istituisce un Libro Nazionale dei Boschi da Seme (LNBS), al fine di elencare, dopo un’accurata ricognizione generale i boschi nei quali dovrebbe essere effettuata la raccolta del seme.

Nel 1950, l’Istituto di Selvicoltura, per iniziativa concordata con la Stazione Sperimentale di Selvicoltura e con l’allora Direzione dei Servizi Forestali, con i fondi provenienti da quest’ultima e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, getta le basi per l’istituzione di un laboratorio destinato a ricerche ed analisi di certificazione sui semi forestali.


l Laboratorio semi all'inizio degli anni '50


Germinatorio di tipo Jacobsen

Con l’acquisto e la messa in opera di attrezzature idonee il Laboratorio fu presto in grado di entrare in funzione, svolgendo una duplice azione. Da un lato un attento lavoro di ricerca sulla germinazione delle principali specie nostrali, per le quali i dati disponibili erano praticamente nulli, dall’altro il lavoro di analisi delle sementi provenienti soprattutto dai principali Ispettorati Forestali.

Legge 22 maggio 1973 n. 269 Art. 24:

" Il controllo del materiale forestale di propagazione di cui al presente articolo 1, ai fini dell'ammissione in commercio, è demandato al Ministero dell'agricoltura e delle foreste che lo esercita per mezzo di personale del Corpo forestale dello Stato, dell'Istituto sperimentale per la selvicoltura di Arezzo, dell'Istituto di selvicoltura della facoltà agraria e forestale dell'Università di Firenze ( laboratorio semi forestali ) e dei laboratori chimici delle dogane e delle imposte indirette.

Va dato particolare merito al Prof. Ezio Magini di aver dedicato buona parte della sua attività alla messa in efficienza del laboratorio e all’organizzazione pratica del servizio di analisi, nonché alla guida degli assistenti e degli allievi che hanno eseguito la varie indagini.

Al momento attuale il Laboratorio conta oltre 12.000 certificati di analisi delle principali specie forestali italiane, dati che costituiscono un interessante patrimonio di informazioni.

Come abbiamo detto il Laboratorio si occupa, oltre alla ricerca, della certificazione di sementi forestali, provenienti sia da strutture pubbliche (Ispettorati Forestali che da strutture private.

Applicando le norme dell’ISTA (International Seed Testing Association) vengono elaborati i certificati di analisi e ne viene inviata copia conforme agli interessati.


Celle termostatate del Laboratorio Semi

Negli anni è stata svolta attività di formazione rivolte a: laboratorio della SAF di Casalotti, personale CFS da Dogana di Peri VR, ERSAF Regione Lombardia per il polo vivaistico di Curno (BG), CODRA Mediterranea (PZ) Centro Operativo per la Difesa e il Recupero dell’Ambiente che ha ottenuto il riconoscimento come Centro Nazionale per lo Studio e la conservazione della Biodiversità Forestale.

Attività formativa per Varie Regioni (ERSAF Lombardia e VenetoAgricoltura)

Con i nuovi provvedimenti legislativi sono aumentate le strutture che possono rilasciare certificazione e sono aumentate le attività di trasferimento e scambio di informazioni scientifiche e tecniche.

Specie analizzate: latifoglie e conifere, dal Lauretum all’Alpinetum, oltre 50 delle specie inserite nell’all. 1 del D.L. a cui si aggiungono arbustive autoctone da impiegare per la realizzazione di corridoi ecologici o per opere di recupero ambientale e arboree per verde urbano.

L’attuale dotazione oltre a comuni utensili di laboratorio (attrezzi da taglio, agitatori magnetici, ecc.)

  • Bilance elettroniche di precisione
  • Stereomicroscopio con acquisizione digitale dell'immagine

Stereomicroscopio con acquisizione digitale dell'immagine

  • Cella per conservazione dei campioni
  • Separatore dicotomico
  • Campionatori a depressione
  • Stufa per determinazione dell’umidità
  • Cella climatica per interruzione della dormienza
  • Scatole di germinazione
  • Celle climatiche con temperature e cicli luminosi regolabili
  • Stufa per saggi biochimii
  • Autoclave

Attività di routine

  • Determinazione della specie
  • Analisi della purezza
  • Peso di 1000 semi
  • Analisi della germinabilità (con determinazione di percentuale di germinazione, tempo medio di germinazione, valore colturale, percentuale di semi vani, percentuale di semi guasti)
  • Analisi della vitalità con saggio biochimico (utilizzando sali di tetrazolo)
  • Determinazione dell’umidità

Campione di quercus spp. in scatola di germinazione

L’attività svolta per fornitori di sementi sia privati sia pubblici (ad es.: Centro Nazionale per lo Studio e la Conservazione della Biodiversità Forestale di Pieve S. Stefano, AR del CFS-MIPAAF; Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Cecina, LI del CFS-MIPAAF; Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Follonica, GR del CFS-MIPAAF) è finalizzata alla redazione di una certificazione come prevede l’art. 15, comma 2 del D.L. 386 del 10/11/2003

I servizi che il Laboratorio semi può fornire

  • Analisi per definire le caratteristiche che obbligatoriamente (art. 8, comma 6), nel caso di partite di seme, devono completare i riferimenti identificativi dei materiali di moltiplicazione.
  • Supporto tecnico nelle attività di controllo demandate alle Regioni dal D.L. 10 novembre 2003, n. 386.
  • Analisi per caratterizzare la qualità della produzione di seme dei materiali di base da iscrivere negli appositi Registri (art. 3, comma 2) o di quelli che già iscritti devono essere sottoposti a regolare controllo (art. 3, comma 3)

Documenti originali di accompagnamento dei semi

Nell'ambito del Laboratorio Semi si trova anche una collezione storica di semi "Spermoteca" che annovera alcune centinaia di campioni di frutti e semi di piante "forestali".

La collezione, che è tutt'ora in fase di recupero date le condizioni di abbandono in cui si trovava in passato, contiene semi pervenuti da tutto il mondo prima al Regio Istituto Superiore Forestale Nazionale di Firenze, poi  all'Istituto di Selvicoltura, il tutto a partire dalla fine del 1800.


Spermoteca - Collezione storica di semi forestali

 

Ultimo aggiornamento

28.02.2024

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